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Dubito Ergo Sum - Piero Laporta: "Raffiche di bugie a Via Fani"

L’evento si è svolto Sabato 14 Ottobre ore 17:30 e ha visto come relatore d’eccezione il Generale Piero Laporta che ha illustrato i contenuti del suo libro “Raffiche di Bugie a Via Fani – Stato e BR Sparano su Aldo Moro”. In tale opera Laporta smonta le falsità dello Stato e della stampa sulla strage di via Mario Fani e svela le atroci torture che Aldo Moro subì dai BR e come i documenti dell’autopsia furono manipolati per nascondere a tutte le commissioni parlamentari e alla magistratura questa terribile verità.

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L’autore fornisce inoltre tutte le prove che Aldo Moro non era a via Fani durante la strage e tentò, attraverso le lettere, di comunicarlo a Francesco Cossiga e alla Signora Moro.

Raffiche di Bugie a Via Fani, è una controinchiesta documentata e clamorosa, che smaschera le bugie dello Stato, dei BR e della stampa dal giorno di via Mario Fani, dal 16/03/1978.

Dall’Introduzione del prof. Antonino Galloni: “L’assenza di Aldo Moro in Via Fani alle 9.02 di quella mattina pro-viene da tre differenti e convergenti fonti. La prima è nella vasta e pesante quantità di bugie dello Stato e, soprattutto, nell’impossibilità, dimostrata e pure testimoniata da un autorevolissimo professionista (pluricitato nel testo di Laporta), che le Brigate Rosse potessero sparare con la necessaria precisione, senza ferire o uccidere Aldo Moro”

La seconda proviene dagli anagrammi.

La terza, prima ancora degli anagrammi, dall’indagine filologica cui Laporta sottopone le lettere a Cossiga e alla Signora Moro. Laporta fa giustamente notare che gli anagrammi, pur nella loro adamantina coerenza e nitida trasparenza nel metodo, devono essere sottoposti a ulteriore verifica. L’indagine filologica ha, invece, una propria autonoma validità; e sgomenta che si sia atteso quasi mezzo secolo per identificarla, per mano di Laporta; il quale, giustamente, rivendica la propria condizione di filologo “dilettante”. Gli esiti, tuttavia, non sono da dilettante.»

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Note sull’autore

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano, Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d’altronde sarebbe stato naturale, considerando il lavoro svolto a quel tempo, responsabile della branca Strategia Globale dello Stato Maggiore della Difesa. Non si è mai iscritto all’Ordine dei giornalisti, erede della corporazione fascista, fondata allo scopo di escludere gli ebrei dal giornalismo. Ha scritto oltre 4mila articoli per giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale”, è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con l’informazione libera sul Web, come Stilum Curia (blog di Marco Tosatti) e www.ViPiu.it di Giovanni Coviello. Il suo più spiccato interesse è quindi la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito www.pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia.

 

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